Milano, diagnosi sbagliata
I giudici hanno stabilito un risarcimento di 6.100 euro per i danni morali e materiali della diagnosi sbagliata. Nella sentenza si sottolineano i danni all’equilibrio psichico della persona.Gli avevano diagnosticato un tumore che in realtà era una “displasia”. La Corte d’Appello Civile di Milano ha condannato un medico e la Fondazione Irccs Ca’ Grande – Policlinico di Milano” a risarcirlo con 6.100 euro per danni patrimoniali e morali e, in particolare, per il “turbamento dell’animo determinato dalla diagnosi errata“. Uno sbaglio che, secondo il collegio presieduto da Luigi De Riggiero, rappresenta una “colpa grave” soprattutto perché può avere ripercussioni gravi sull’equilibrio “psichico della persona”. Era il maggio 2010 quando al paziente venne diagnosticata un “adenocarcinoma infiltrante”: soltanto dopo una serie di accertamenti in altre strutture ospedaliere, il paziente venne a sapere che non si trattava di un tumore. L’uomo, assistito dall’avvocato Stefano Gallandt, intentò una causa civile contro il medico autore della diagnosi e l’ospedale dove era stato ricoverato, ma in primo grado non ottenne nessun risarcimento. Ora, a 6 anni di distanza, i giudici d’appello gli hanno dato ragione.
R.it Milano | 18 aprile 2016
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